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Progetti statistici

Quali sono i trend francesi?

La preziosa raccolta dati dell'Institut National de la Statistique et des Études Économiques (INSEE) ci offre l'opportunità di eseguire analisi dettagliate sulle dinamiche imprenditoriali in Francia. Attraverso queste rielaborazioni, siamo in grado di comprendere vari aspetti cruciali dell'imprenditoria francese nel corso degli anni. Dall'analisi del numero di imprese nate e fallite, alla mappatura delle regioni con maggiori aperture e fallimenti, sino all'identificazione dei settori con dinamiche significative. I dati dell'INSEE ci forniscono una prospettiva ricca per esplorare l'evoluzione del panorama imprenditoriale francese

Dati e riflessioni sulle aperture di imprese 

Tra il 2000 e il 2022, il numero annuale di nuove imprese in Francia, compresi i microimprenditori, è cresciuto in modo significativo, passando da 238.000 a 1.066.000 (vedi grafici 1 e 2). Questa espansione è in gran parte attribuibile alla creazione dello status di auto-imprenditore nel 2008, con 660.000 imprese individuali che apriranno sotto il regime di microimprenditorialità entro il 2022 (vedi grafico 2). Tuttavia, questa dinamica non può essere ricondotta solo a questo fattore.

L'andamento della creazione di imprese in Francia dal 2000 rivela tre sottoperiodi (cfr. grafico 1), caratterizzati da cambiamenti legati al clima economico e alle modifiche normative. Punti di rottura, come la crisi finanziaria del 2007-2010 e la crisi del debito sovrano (2011-2013), hanno avuto un impatto negativo duraturo sulla creazione di imprese al di fuori del settore microimprenditoriale. Tra il 2000-2007 e il 2008-2015, il tasso di creazione di imprese (esclusi i microimprenditori) è sceso da una media

di +6,2% all'anno a -1,5%, in parte a causa di effetti di sostituzione a seguito della creazione dello status di microimprenditore.

Includendo i microimprenditori, la crescita annuale del numero di imprese ha raggiunto il +8% tra il 2008 e il 2015. Lo status di autoimprenditore creato nel 2008 e trasformato in regime di microimprenditorialità nel 2014 ha indotto uno shock positivo di 250.000 unità sul numero totale di avviamenti di imprese, mascherando in parte gli effetti negativi della recessione.

Dal 2016 al 2020, un periodo di ripresa economica, segnato dalla legge Pacte volta a rimuovere gli ostacoli alla crescita delle imprese, ha portato a una forte accelerazione della creazione di imprese, con un aumento medio di circa il +10% all'anno.

Infine, la crisi sanitaria del 2020-2022 ha causato uno shock senza precedenti, portando a una recessione nel secondo trimestre del 2020. Sebbene la creazione di imprese sia stata temporaneamente interrotta, un rapido rimbalzo ha ripreso la tendenza al rialzo iniziata nel 2016, nonostante le sfide economiche globali.

Dati e riflessioni sui fallimenti di imprese 

Nel 2023, secondo i dati della Banque de France, 55.492 imprese sono fallite, raggiungendo un livello che non si vedeva dall'agosto 2017. Questo significativo aumento, rispetto agli anni precedenti, può essere spiegato in parte dal ritorno alla normalità dopo un periodo di bassa attività dal 2020, segnato dalle misure pubbliche a sostegno della liquidità delle imprese durante la pandemia di Covid. Sebbene l'attuale numero di fallimenti sia ancora inferiore alla media annuale del decennio 2010-2019, che era vicina a 60.000, è superiore alla media del decennio precedente (2000-2009), quando il numero annuale era di circa 49.000.

Le sfide economiche del 2023, in particolare il forte aumento dei prezzi, soprattutto quelli dell'energia, e l'aumento dei tassi di interesse, hanno aumentato significativamente il costo dei finanziamenti per molte aziende francesi, contribuendo alle difficoltà finanziarie osservate in questo periodo.

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