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Grafici finanziari

Quali sono i trend italiani?​

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La preziosa raccolta dati dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ci offre l'opportunità di eseguire analisi dettagliate. Attraverso la rielaborazione dei dati, siamo in grado di comprendere vari aspetti cruciali dell'imprenditoria italiana nel corso degli anni. Dall'analisi del numero di imprese nate e fallite, alla mappatura delle regioni con maggiori aperture e fallimenti, sino all'identificazione dei settori con dinamiche significative. Tra il 2000 e il 2021, l'Italia ha visto la nascita di un numero significativo di imprese, con cifre annue oscillanti tra le 2.500.000 e le 3.500.000 unità. Questo periodo è caratterizzato da variazioni rilevanti, evidenziate da picchi sopra la media nel 2005, 2007, 2016 e 2021. Al contrario, si registrano diminuzioni al di sotto della media negli anni 2006, 2008, 2010, 2011 e 2020. Queste variazioni indicano dinamiche specifiche nel tessuto imprenditoriale italiano, riflettendo momenti di crescente vitalità economica e fasi di attenuazione.

Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2021, le chiusure d'impresa in Italia hanno raggiunto il picco massimo nel 2013, registrando 3.452.290 cessazioni. Da un'analisi temporale, emerge un graduale aumento delle chiusure dal 2005 al 2013, seguito da una successiva diminuzione dal 2014, per poi manifestare un leggero incremento nel biennio 2018-2019. Gli anni con il minor numero di chiusure risultano essere il 2000, il 2004, il 2017 e il 2020. Questi dati riflettono le fluttuazioni nel contesto imprenditoriale italiano, delineando fasi di consolidamento e di adattamento alle dinamiche economiche.

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Analizzando le dinamiche regionali, emerge chiaramente la Lombardia come la regione più dinamica in termini di aperture d'impresa nel periodo considerato (2000-2021). La Lombardia ha costantemente primeggiato sulle altre regioni, raggiungendo picchi notevoli nel 2007 con 55.585 imprese nate e nel 2016. Tuttavia, si sono verificate diminuzioni significative tra il 2010 e il 2014, toccando il minimo nel 2010 con circa 30.000 imprese nate.A seguire, il Lazio e la Campania emergono come regioni di rilievo in termini di imprese create. Questi dati sottolineano le differenze regionali e l'importanza di esaminare attentamente le variazioni nel contesto imprenditoriale a livello geografico.

Per quanto concerne le imprese cessate, la Lombardia si conferma in testa, registrando il picco massimo nel 2007 con oltre 75.000 chiusure d'impresa e nel 2008 con circa 63.000 cessazioni. I periodi di minor numero di chiusure si sono verificati tra il 1999 e il 2001.Il Lazio, seguendo la Lombardia, ha sperimentato un aumento esponenziale di chiusure nel 2021, delineando una dinamica regionale peculiare. Va notato che tutte le regioni hanno registrato un incremento delle chiusure tra il 2007 e il 2008, indicando un periodo di sfide economiche generalizzate a livello nazionale.

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